Si parla di multiexperience, oggetti autonomi, sicurezza, tracciabilità e trasparenza dei dati, cloud distribuito, consolidamento della Edge Computing.

Sempre più spesso sentiamo parlare di tecnologia Edge Computing ma cos’è esattamente? La traduzione di Edge Computing in lingua italiana è: “elaborazione al margine” e s’intende l’elaborazione delle informazioni al limite della rete, laddove vengono generati i dati.

Ma perché sta entrando in scena in modo così prorompente? Perché al contrario del Cloud Computing, la maggior parte delle operazioni richieste dalle applicazioni sensibili alla latenza, vengono analizzate in micro data center, posizionati in prossimità di chi sta richiedendo il servizio e non in data center lontani centinaia o migliaia di chilometri dall’utente. Ogni dispositivo è collegato a una rete che provvede a elaborare le informazioni nel punto più vicino a dove sono state generate, con il vantaggio di tempi di analisi e latenza decisamente ridotti. Ciò non significa che i data center centralizzati o le infrastrutture cloud scompariranno ma continueranno a ricevere informazioni che richiedono tempi di analisi più complessi, oppure, ad esempio, che devono essere conservate nel tempo etc. La sua architettura rappresenta il punto centrale per le tecnologie più innovative di intelligenza artificiale, realtà aumentata e applicazioni IoT.

Alcuni esempi di collocazione della Edge Computing li troviamo nelle industrie che richiedono un costante monitoraggio del processo produttivo volto ad aumentare sicurezza e produttività, come le raffinerie, industrie chimiche o elettriche. Altri ambiti di utilizzo sono nel retail, in diverse App per smartphone (es. Wikitude, Driver assistant) o nei droni, dove la peculiarità è trasmettere informazioni in tempo reale, ad esempio, per supportare le operazioni di soccorso, di polizia, di monitoraggio e prevenzione incendi o frane o per il controllo dei sistemi di trasporto. È sufficiente pensare ai dispositivi di guida assistita o autonoma, dove la tecnologia Edge Computing supporta le operazioni di parcheggio, di rilevamento anticipato di veicoli, ciclisti e pedoni.

Il ruolo del 5G

Si stima entro il 2025 che il 20% di tutti i dati generati sarà analizzato in tempo reale e si parla di una stretta relazione tra Edge Computing e 5G. Il motivo è intuibile. Valori di picco approssimativi di 20 Gbps, fino a 1 milione di dispositivi collegati per chilometro quadrato e circa 1 millisecondo tra l’invio della richiesta e ricezione dei dati. Queste appena citate sono le credenziali del 5G in termini di velocità, capacità di rete e latenza. Si evince quindi che da questa doppia sinergia scaturisca un rilancio esponenziale sulla celerità dei processi, affinché i dispositivi IoT possano bypassare le limitazioni di performance di banda.

Il presente nel futuro. Il mondo di oggi e di domani coinvolti in un’evoluzione accelerata di globalizzazione per spingersi oltre lo spazio e il tempo. La sensazione condivisa di un impossibile che diventa possibile con innovazioni che danno voce al potenziamento dell’intelligenza artificiale, con il valore aggiunto di un futuro sempre più smart.

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